ROMETheatre & Dance

DIONYSUS – TEATRO VASCELLO – ROMA

STAGIONE TEATRALE 2015-2016
Teatro Vascello
sala Giancarlo Nanni
PRIMA NAZIONALE
dal 4 al 13 marzo 2016 prosa
dal martedì al sabato h 21 domenica h 18

DIONYSUS
Il Dio nato due volte
da Le Baccanti di Euripide
regia Daniele Salvo

Personaggi:
Dioniso Daniele Salvo
Agave Manuela Kustermann
Cadmo Paolo Bessegato
Tiresia Paolo Lorimer
Penteo Ivan Alovisio
Una guardia / Primo Messaggero Simone Ciampi
Secondo Messaggero Melania Giglio
Le Baccanti (o.a.)
Elena Aimone, Giulia Galiani, Annamaria Ghirardelli, Melania Giglio, Elena Polic Greco, Francesca Mària, Silvia Pietta, Alessandra Salamida
scene Michele Ciacciofera
costumi e maschere Daniele Gelsi
Musiche Marco Podda – Ligh designeri Valerio Geroldi
Riproduzione anatomica Crea Fx effetti speciali di trucco
videoproiezioni Aqua-micans group,
assistente alla regia Alessandro Gorgoni

prodotto da
Centro di produzione teatrale La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello Roma
Centro Produzione Teatrale TIEFFE Teatro Milano
Teatro di Stato di Constanta (Romania)
nuova produzione
(disponibile da marzo 2016)

si ringrazia:
Lorella Borrelli
Ruggero Cecchi
Accademia Belle Arti di Roma

Giovanni Bocchieri Photographer

“Le Baccanti” rappresentano una finestra sull’irrazionale, su un mondo antico di reale libertà espressiva, di possessione dionisiaca, una riflessione sul senso del divino nelle nostre vite e su ciò che, nella nostra quotidianità, viene rimosso. La parola antica è un grido proveniente da un altro tempo, un appello alla riflessione, al risveglio dei sensi,un’esortazione a guardarci dentro in altri modi.

Nel frenetico vivere odierno noi affidiamo gli ultimi scampoli di irrazionalità e presenza fisica ai momenti dell’eros, della malattia, del sonno. Le Baccanti, invece, agiscono in stato di automatismo mentale, di sonno perenne, sono in qualche modo “agite” dal Dio, Dioniso opera attraverso di loro, attraverso i loro corpi e le loro voci, li trasforma e ne fa strumento di ebbrezza, sensualità, stordimento, morte, dolcezza infinita, ambiguità demoniaca.

Il Dio in qualche modo si fa corpo e plasma le loro voci. La febbre del nostro tempo ci porta a vivere in una realtà anestetizzata, un mondo fittizio in cui l’emozione è bandita, al servizio di un intellettualismo sterile e desolante. I nostri occhi sono quotidianamente accecati da immagini provenienti dai media. La legge del mercato non perdona: si vendono cadaveri, posizioni sociali, incarichi pubblici, armi, sesso, infanzia, organi. Restiamo indifferenti. La dimensione borghese soffoca i nostri migliori istinti, la nostra sensibilità (che brutta parola oggi, considerata quasi scandalosa), la nostra sincerità e si porta via ogni forma di creatività, ogni volo. La nostra dimensione irrazionale viene completamente annientata.

Il senso dell’affermazione dell’Io divora i nostri giorni. L’arte è svuotata della sua dimensione spirituale. I media, persuasori occulti, agiscono sui nostri cuori e sulle nostre menti addomesticando anche gli spiriti più ribelli, sigillando gli occhi più attenti. La dimensione spirituale è irrimediabilmente perduta. Il senso del tragico è ormai sconosciuto. Il corpo viene cancellato. Siamo ormai definitivamente trasformati in consumatori e, nel medesimo istante, in prodotti, sconvolti da una guerra mediatica senza precedenti nella storia. Illusi della nostra unicità, della nostra peculiarità, in realtà pensiamo tutti nello stesso modo, pronunciamo le stesse parole, abbiamo tutti le stesse esigenze, le stesse speranze, le stesse ansie, la stessa quotidianità fabbricata in serie. Ci illudiamo di essere liberi.

“Abbiamo bisogno di invocare ancora Dionysus
dagli alti clamori, che grida evoé, Protogono, dalla duplice natura,
generato tre volte, signore Bacchico,
selvaggio, indicibile, arcano, con due corna, due forme,
coperto di edera, dall’aspetto di toro, marziale, Evio, santo,
che mangia carne cruda, Trieterico,che produce grappoli,
dal manto di germogli, Eubuleo, dai molti consigli,
generato dalle unioni indicibili di Zeus e Persefone,
demone immortale”

Daniele Salvo Dionysus
Daniele Salvo Dionysus

Note di regia
Abbiamo deciso di creare uno spettacolo che indaghi nel profondo il mistero di Dioniso, assaporandone l’essenza più pura, abbandonandoci alla vertigine delle Baccanti di Euripide, lasciandoci ipnotizzare dal dio dell’ Irrazionale, dal dio del Mistero, dal dio del Teatro.

La prima domanda: dov’è Dioniso oggi ? Dove si cela ?

Da circa 25 anni continuo il lavoro sulla vocalità e sul suono nelle sue più diverse forme, in stretta collaborazione con il Dottor Marco Podda, medico foniatra e compositore.

Questo lavoro passa da tecniche foniatriche sofisticate, dall’analisi e riproduzione di canti etnici del mondo, dalle tecniche riabilitative e rieducative del linguaggio, dallo studio dell’espressione sonora nel periodo prenatale, nel parto e nei primi anni di vita, dall’analisi dei suoni prodotti nelle sedute di trance regressiva e nelle danze tribali, dall’indagine sugli effetti delle frequenze sonore sul cervello umano (Psicoacustica).

Nel Dionysus si è mirato ad un lavoro sul suono estremo, perturbante, utilizzando suoni privatissimi, poco utilizzati nel quotidiano ed altamente significanti, suoni di false corde, falsetti estremi, stimbrati, sgranati e vocalità ipercinetiche non usuali.

Si tenta quindi di utilizzare il mezzo vocale in modo non convenzionale, non solamente al servizio del linguaggio (soprattutto nei cori).

Ma attenzione però: penso ad una recitazione non stilistica, senza elementi esibiti o innaturali. Questo lavoro sul suono non è fine a stesso, non ha intenti dimostrativi, anzi è celato all’interno della struttura linguistica. Penso ad una recitazione senza tracce di elementi borghesi: le parole di Euripide sono radicate nel corpo e celate nella “macchina attoriale” più antica. Gli stati emotivi sono soprattutto stati vocali e fisici. Il coro, qui, agisce in stato di trance perenne, come i protagonisti di “Cuore di vetro” di Werner Herzogh. Le Baccanti non comunicano solo attraverso il linguaggio ed i suoi significanti, ma attraverso un lavoro teso alla ricerca di una vocalità antica e di una fortissima emotività. L’emotività: ecco il punto focale di questo lavoro. Dal mio punto di vista, è proprio la tanto vituperata emotività il veicolo che rende possibile ancora oggi la fruizione del tragico e della catarsi.

E’ profondamente necessario per un interprete della tragedia greca, lavorare al raggiungimento di temperature emotive elevatissime, compromettere la voce ed il corpo per raggiungere degli stati davvero perturbanti. Non troverete quindi in questo lavoro elementi spettacolari esibiti, soluzioni visive bizzarre o avanguardistiche tese a stupire l’uditorio.

Credo fermamente che l’elemento della “ricerca” teatrale contemporanea sia da celare all’interno di una struttura apparentemente lineare dello spettacolo, senza compiacimenti o citazioni visive e sonore del teatro di ricerca anni ’70 – ’80. Nel mio lavoro, seguendo l’esempio di molti artisti europei contemporanei, miro invece a ricostruire una possibile via ad un teatro di interpretazione, ad un teatro di attori/interpreti, che sappiano avvicinarsi con umiltà ad un testo, che lo possano decodificare e che possano indagare e ricostruire i meccanismi compositivi e di scrittura di quel testo, senza sovrapporre soluzioni gratuite od arbitrarie a buon mercato e soprattutto senza mettersi in competizione con l’autore.

Tutto ciò che vedrete dunque, parte dal testo e ritorna al testo, passando per una percezione visiva e sonora contemporanea. Non troverete sovrapposizioni intellettualistiche, esibizioni tecnologiche o meravigliose “idee del regista”. Abbiamo deciso di creare uno spettacolo complesso, perturbante ed emozionante partendo da Euripide e ritornando ad Euripide.

Spero saremo in grado di raggiungere i nostri obiettivi.    Daniele Salvo

Biglietteria:
Intero € 20,00
Ridotto over 65 € 15,00
Ridotto studenti € 12,00 e gruppi di un minimo di 10 persone, i biglietti per i gruppi devono essere ritirati un giorno prima da un capogruppo
Servizio di prenotazione € 1,00 a biglietto

Abbonamento libero a 10 spettacoli a scelta € 100,00
Ufficio Stampa e promozione Teatro Vascello
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Il Teatro Vascello ha aperto un nuovo spazio Bar l’ART THEATRE BIO BISTRO’ aperto dalle 11 alle 23 propone : aperitivi, vino, cibo veg, cucina crudista, estratti, centrifughe e smootie, tanti canapè veg, tisane, tè dal mondo, yoga, mostre d’arte, musica, laboratori sensoriali miele/olio, etica.

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IL Teatro Vascello si trova nello splendido quartiere di Monteverde vicino al Gianicolo sopra a Trastevere a Roma, con i suoi 350 posti, la platea a gradinata e il palcoscenico alla greca permette un’ottima visibilià da ogni postazione.

Il Teatro Vascello propone spettacoli di Prosa, Spettacoli per Bambini, Danza, Drammaturgia Contemporanea, Eventi, FestivaL, Rassegne, Concerti, Laboratori

Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma

Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

 

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