Biennale di VeneziaVENICE

MISSION OF 56° BIENNALE DI VENEZIA – ARTICOLO DI VALENTINA COLELLA

All The World’s Futures
La Biennale di Venezia – 56. Esposizione Internazionale d’Arte
Venezia, 9 maggio > 22 novembre 2015
http://www.labiennale.org/it/arte/esposizione/index.html

Mission of 56° Biennale di Venezia
articolo di Valentina Colella

La biennale di Venezia è da sempre e sempre sarà la madre di tutte le biennali del mondo.

Qual è la sua funzione oggi? E la missione della 56° Biennale?

La sua Missione è promuovere l’arte Italiana a livello internazionale, ospitare a Giardini e Arsenale la migliore arte proveniente da tutto il mondo. Così dovrebbe essere!

Qual è la sua funzione oggi e in particolare quella della 56° Biennale? Nel nostro periodo storico connotato come società liquida, secondo la definizione dei sociologi, l’arte e gli intellettuali dovrebbero recuperare il valore della riflessione e del pensiero. La comunicazione, i media diffondono immagini seducenti, di grande attrazione e tutto si muove secondo canali prestabiliti, utilitaristici, che soddisfano costruendo maschere asfittiche dell’anima.

La 56° biennale ha un progetto teorico mirato al recupero dell’uomo, delle sue sensazioni.

Per il Presidente Paolo Baratta, la biennale è una manifestazione complessa…e menomale ci conferma che la Biennale non deve essere una mostra di mercato, ma d’Arte, anticipando una “macchina del desiderio”. La Biennale macchina di desideri ci piace come si direbbe cliccando sul Social Network. Riportando le sue parole «Abbiamo, in passato, definito in vari modi la Biennale. Oggi, di fronte ai pericoli di scivolamenti conformistici verso il noto, il consueto e il sicuro, l’abbiamo denominata la “Macchina del desiderio”. Mantenere alto il desiderio di arte. A sua volta, desiderare l’arte è riconoscerne la necessità. È, cioè, riconoscere come necessità primaria e primordiale l’impulso dell’uomo a dare forma sensibile alle utopie, alle ossessioni, alle ansie, ai desideri, al mondo ultra sensibile».

Enwezor, direttore della biennale, ci anticipa che ogni giorno ci sarà una lettura di Il Capitale di Marx, proposto attraverso lo studio di storici e filosofi. Il coinvolgimento del pubblico sarà guidato verso la centralità innovativa dell’attenzione sull’uomo, sulla sua vita all’interno delle strutture sociali, di cui l’arte è un linguaggio. Il progetto teorico è la rappresentazione della contemporaneità artistica come storicità dell’uomo. In tal senso il direttore propone artisti in cui linguaggio e poetica sono rivolti a far riflettere sulle assurdità storico-sociali, nell’intento di sensibilizzare le future società. Arte=Creatività=Invenzione, come diceva il buon Vasari, è ancora una formula valida? O ha ragione il direttore dichiarando che non importa se le opere siano vecchie, nuove, site specific o pensate prima, quel che importa è il contesto, l’immediato, il passato che costruisce il futuro. Da qui si schiereranno due scuole di pensiero. Spero.

La proposta della lettura di Il Capitale è molto interessante e prosegue nel contesto della biennale il tentativo dei media di illuminare la condizione sociale contemporanea immersa, soffocata, nel contrasto di interessi. Le buone intenzioni s’infrangono poi immediatamente sul piano concreto. Da giovane artista, non residente a Venezia, mi sarà impossibile seguire, capire l’organizzazione ideologica dell’importante lettura. Venezia, il biglietto d’ingresso alla Biennale, nonostante le agevolazioni, costano in modo pesante e alzano un muro di fronte al desiderio di partecipazione. Tutto ciò rammenta le motivazioni delle contestazioni del ’68, nel senso che la partecipazione rimane un privilegio dell’élite, mentre la cultura rimane da un’altra parte. L’industrializzazione dell’arte sarà un forte confronto il cui destino è affidato ad una missione a venire.

Valentina Colella
marzo 2015

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2 Comments

  1. antonio
    27/03/2015 at 09:36

    La sua Missione è promuovere l’arte Italiana a livello internazionale?

  2. 27/03/2015 at 14:41

    Si spera 🙂

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