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ARTE IN NUVOLA – TESTO DI VITTORIA BIASI

La quarta edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, ospitata nella Nuvola, progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas, è un evento culturale ideato e diretto da Alessandro Nicosia, prodotto da C.O.R. (Creare Organizzare Realizzare) e promossa da EUR S. P.A..

L’esposizione, con la direzione di Adriana Polveroni, è costituita da stand in cui le gallerie documentano il loro lavoro esponendo artisti della contemporaneità. L’evento è un’immersione nel mondo delle forme e dei colori, della fotografia contemporanea, arricchito da performance, installazioni speciali, talk.
Le professionalità sono impegnate a strutturare la fiera Arte in Nuvola, in forma sempre più accurata, conferendo eleganza all’allestimento delle opere.

Lo scenario è composto da 140 gallerie nazionali e internazionali che propongono nuovi approcci alla realtà. Artisti, galleristi, collezionisti e istituzioni animano la programmazione e offrono un panorama di presenze, prevalentemente italiane, impegnate a confrontarsi con altri mercati.

Il Ministero della cultura è rappresentato dal Museo Hendrik C. Anderson di Roma con le opere dell’artista Giuseppe Modica; dalla Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea con Ultima cena (1965) di Mario Ceroli; dal Museo delle Civiltà; dalla Fondazione MAXXI_Museo Nazionale delle arti del XXI secolo che propone opere della collezione di Vedovamazzei e Sislej Xhafa.

Il Portogallo è il paese ospite della manifestazione accanto alla Regione Puglia con il progetto Vis-à -vis: un dialogo tra i tempi di  Giuseppe De Nittis e Pino Pascali.

La Sovrintendenza Capitolina presenta Aristide Sartorio. Theodoros Anghelopoulos, Elvio Chiricozzi, Francesca Cornacchini, Iginio De Luca,  Nicola Pica, Marta Roberti, Wang Yuxiang,  propongono Progetti Speciali che scorrono sul linguaggio estremo  di una consapevolezza restituita con un intento interrogativo sull’ambiente urbano, sulla società, sul turbamento del pensiero, storico e contemporaneo. Dall’allestimento espositivo è possibile estrapolare un dialogo altro che scorre tra la poetica della solitudine personificato nell’oggetto abbandonato in Tevere Expo di Iginio De Luca e le sovrapposizioni sonore della performance Blue Horizon di Francesca Cornacchini.
L’ultima nuvola di Elvio Chiricozzi, testimone silenziosa del dibattito umano, ha un contrappunto nell’installazione Megalito di Theodoros Anghelopoulos. La scultura dell’artista greco, immersa in un’elegante tuta bianca come il colore delle scarpe e del volto senza tratti, rivolto verso un uovo posato ai suoi piedi, è l’espressione della consapevolezza che i primi ibridi umani anestetizzati e senza scrupoli sono già tra noi. Proposto dalla galleria Michela Rizzo, con fedeltà ad un pensiero estetico le opere bianche di Ludovico Bomben cercano paesaggi di luci interiori dove segni forti, linee dorate, processioni di rosari autorizzano un percorso di pura attenzione, come un’aspirazione poetica.

AnghelopoulosTitolo: Megalito, XXI sec. d.C. (2023) Installazione polimaterica su base in plexiglass. Misure: h 192 cm base plexiglass: 55 x 75 cm x 0,8 cm uovo umano: h 37 cm, peso 14 kg
Anghelopoulos – Titolo: Megalito, XXI sec. d.C. (2023)
Installazione polimaterica su base in plexiglass.
Misure: h 192 cm, base plexiglass: 55 x 75 cm x 0,8 cm uovo umano: h 37 cm, peso 14 kg
L’individualismo del nostro tempo non conosce rinunce, non contempla divieti, “informatizzato”, quindi ancor più granitico, si nutre e si giustifica a spese della libertà e dei diritti altrui. Accanto ad esso, l’omologazione, l’appiattimento culturale, dei linguaggi, delle conoscenze attinte ormai quasi esclusivamente attraverso potenti e condizionabili motori di ricerca (algoritmi).
Non è difficile immaginare che un giorno non farà più tanta differenza nascere da donna – percorrendo poi la naturale discesa verso una formidabile autosufficienza ego-riferita e una totale omologazione – o molto più praticamente da uova. Si diventerà tutti uguali lo stesso, solo in tempi assai più brevi e con molta minor fatica (tralasciando per il momento gli altri incredibili vantaggi).
La vera notizia è che gli antesignani dell’uomo nuovo – primi ibridi – sono già tra noi.
Installation view stand Galleria Michela Rizzo -Roma, Arte-in-Nuvola-2024, opere Ludovico Bomben, courtesy Galleria Michela Rizzo

La galleria Atipografia presenta le opere dell’artista Stefano Mario Zatti che si dedica allo svelamento dell’energia celata nella parola, che trascritta sembra avere la sua dimora vicino al silenzio. Oltre i vari procedimenti di sottomissione, la scrittura diviene opera e ponte con l’umanità: è la prima espressione creativa dell’uomo.

L’evento Arte in Nuvola 2024 offre la possibilità di conoscere le elaborazioni dell’arte in un tempo storico di intense sollecitazioni e criticità  che non trovano possibili risposte. Il Ministero della Cultura, la Direzione Generale Creatività Contemporanea, con la Fondazione MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, con l’Istituto centrale per la grafica, con la Direzione generale Archivi e il Museo delle Civiltà, la Regione Lazio e Roma Capitale hanno fortemente sostenuto il progetto e il main sponsor Banca Ifis, per l’occasione, ha allestito uno spazio dedicato ad Antonio Canova esponendo 12 busti inediti recentemente ritrovati e restaurati grazie al supporto di Ifis art.

Vittoria Biasi

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The Author

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi is a Contemporary Art Historian and an Art Critic. She is a
Contemporary Art History professor at Florence’s Academy of Fine Arts. After
her humanities graduation she concerned herself with the Theory of White
following Hubert Damish at Paris *Ecole des Haute Etude*. Close to artists who
interprets the monochromy of white she devoted herself to the theoretical criticism realizing
national and international shows and exhibitions with a particular attention to the Eastern culture.
She attends conferences as a lecturer about the white and its light. Among the others: Lumière(s)
En Usage, Pèrigueux 1998. From 1996 on to 2000 she realizes the events of Light of Art for
Art’s sake at Rome, Parma and Padoa. For Homo Sapiens (1) first she translated Henry
Meschonnic from French, publishing some excerpts from Modernité (2). Some other
publications: State of White (3); In Line with Light, Light for Light’s sake (4). She wrote for the
magazine Lighting. Through a text of her she is attending Fabrizio Crisafulli’s Theatre of Places.
The theatre as a place and the experience at Formia (1996-1998), **G.A.T.D*., Rome, 1998. She
looked after the exhibitions for the book of artist in Italy and abroad.

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