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THE SUBSTANCE OF DRAWING – BJORN LAURSEN – ACCADEMIA OF DANIMARCA – ROME

Bjørn Laursen
The substance of drawing. A Guide to Visual Power
Preface by John M. Kennedy
Roskilde University
Edizioni Artdigiland Ltd Dublino

Testo di Vittoria Biasi – Storica dell’Arte

Ho avuto il privilegio di conoscere e ammirare i disegni di Bjørn Laursen durante l’esposizione presso l’Accademia Danese. Un numero incredibile di piccole pagine disegnate a matita hanno tappezzato diversi piani espositivi.
Sono stata catturata dal lavoro sottile, minuzioso, di cesello in alcune circostanze e nello stesso tempo anche astratto, leggero, pronto a volare in un altro tempo. Piccole pagine, fogli di sketchbooks, ordinate secondo tipologie di soggetti o di analisi, mostrano lo studio attento di ombre, prospettive, atmosfere.
I disegni sembrano ripercorrere un fare classico e il volume The substance of drawing. A Guide to Visual Power può sembrare un’opera ispirata al Trattato della pittura di Leonardo da Vinci.
In realtà lo studio, la ricerca, le osservazioni sono distribuite in modo organizzato, scientifico come il Trattato. Bjørn Laursen esplora l’esperienza del disegno come percorso personale senza finalità manualistiche.
Il disegno è scrittura, è stato il primo modo di portare oltre il corpo le sensazioni, gli stati d’animo. Il libro inizia con la documentazione di una particolare opera parietale, modellata in argilla con il corpo cosparso di fori. Bjørn Laursen disegna l’opera, scoperta nel 1923 da Norbert Casteret nella grotta di Montespan.
Il particolare rilievo dell’era glaciale è l’inizio del viaggio dell’umanità e dello stesso artista che ripercorre le tappe, i luoghi, gli oggetti.
Questi ultimi, gli oggetti, possono appartenere al regno animale, vegetale o fare parte della quotidianità contemporanea o trascorsa: sono disegnati nei particolari, nel senso della prospettiva, del volume, della realtà ma il mistero, forse del segno, ci offre immagini catturate nell’essenzialità, quasi senza peso corporeo, proiettate verso un concetto di astrazione o di eternità. “A lot of different forms, scrive l’artista, appear next to each other, some of them even breaking the format. They are somewhere in between abstraction and the same time they look like something known. It is not easy to draw something that does not look like something else.”
“The world that surrounds us provides our being. Its bits and bobs frame our lives” scrive Bjørn Laursen che sintetizza il suo essere nel mondo con le parole del fenomenologista Maurice Merlau-Ponty:”The natural world is the horizon of all horizon…”.
Il segno si trasforma nel tempo, la parete della grotta è oggi la pelle del corpo su cui si scrive il nome dell’amato anche in senso feticista.
Il volume è il risultato di molti anni di studio, di lavoro, di precedenti pubblicazioni in cui in modo consequenziale l’artista ha affrontato numerosi interrogativi della percezione prima di arrivare a formulazioni più definite. Seguace e studioso di James Gibson, Laursen ha arricchito il libro con disegni della stessa figura espressa secondo diversi livelli percettivi o aggiungendo o togliendo qualcosa per mostrarne le possibilità del segno e del suo regno.
Alcuni disegni sono raccolti nel libro cartaceo The sustance of drawing e altri nel libro gigante digitale, nato da una invenzione dello stesso Bjørn Laursen. Il grande libro si sfoglia con un gesto, con un leggero movimento delle dita che non toccano sfogliando pagine con disegni presentati in versione over la realtà, mentre nel cartaceo sono in dimensioni al di sotto della realtà.

L’opera, edita da Artdigiland Dublino-Roma nel 2017, è ricca di documentazione in bianco e nero, come da disegni originali; è suddivisa in nove parti più appendice.
Bjørn Laursen è professore associato all’Università di Roskilde, Danimarca, Ph. D in multimedia.

Vittoria Biasi – Art historian
B_Laursen

http://www.acdan.it/

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The Author

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi

Vittoria Biasi is a Contemporary Art Historian and an Art Critic. She is a
Contemporary Art History professor at Florence’s Academy of Fine Arts. After
her humanities graduation she concerned herself with the Theory of White
following Hubert Damish at Paris *Ecole des Haute Etude*. Close to artists who
interprets the monochromy of white she devoted herself to the theoretical criticism realizing
national and international shows and exhibitions with a particular attention to the Eastern culture.
She attends conferences as a lecturer about the white and its light. Among the others: Lumière(s)
En Usage, Pèrigueux 1998. From 1996 on to 2000 she realizes the events of Light of Art for
Art’s sake at Rome, Parma and Padoa. For Homo Sapiens (1) first she translated Henry
Meschonnic from French, publishing some excerpts from Modernité (2). Some other
publications: State of White (3); In Line with Light, Light for Light’s sake (4). She wrote for the
magazine Lighting. Through a text of her she is attending Fabrizio Crisafulli’s Theatre of Places.
The theatre as a place and the experience at Formia (1996-1998), **G.A.T.D*., Rome, 1998. She
looked after the exhibitions for the book of artist in Italy and abroad.

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