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ETERODOSSIA – CONVENTO DI SAN FRANCESCO IN CASANOVA DI CARINOLA

«Eterodossia»
«La regola d’oro è che non esistono regole d’oro»
(George Bernard Shaw)

Questo sarà il tema della prossima mostra del Manifesto Brut (www.manifestobrut.org) che si terrà dal 3 giugno al 17 giugno 2017 nel convento di San Francesco in Casanova di Carinola provincia di Caserta. (http://www.virtualtour.campania.it/?listing=convento-di-san-francesco-in-casanova-di-carinola).

Il convento risale agli inizi del 1200 anno in cui San Francesco si recò in viaggio nell’Italia meridionale. Sulla collinetta di Sant’Arcangelo in Casanova di Carinola, tracciò il perimetro del convento. Originariamente il convento era frequentato da pochi monaci. Oggi, Padre Giovanni gestisce seppure con difficoltà, l’intero complesso.

Oggi la politica, le religioni e le società immerse nella globalizzazione stanno capitolando sotto gli insistenti attacchi di una dittatura socio-economica che sta esasperando la vita del pianeta creando baratri sociali e stress ambientali. Dopo aver accuratamente e volontariamente annichilito la volontà, il pensiero, quindi la libertà degli individui, stanno minacciando consapevolmente di estinguere le classi sociali interposte tra il popolo e la classe economicamente dominante. Una classe elitaria costituita da pochi eletti (il 5%) al comando di un esercito di “schiavi” (il 95%) i dominati. Mano d’opera con lavoratori a basso prezzo ed orari esasperanti che lasciano poco spazio al riposo; silenziosi, muti e ciechi con la speranza di sopravvivere, nonostante il terrore e le paure, invocando, nel dolore più profondo, la morte affinché possa alleviare le loro sofferenze. Le ideologie sono cadute, alcune sono diventate un pessimo sottoprodotto culturale che ha in seguito contaminato anche la morale che è così diventata miserabile ed evanescente, un vezzo linguistico, presagio di raggiri ed influenze a favore di comportamenti subdoli, menzogneri ed antidemocratici che hanno come solo obiettivo, interessi personali o legati a società, gruppi socio-politici, socio-culturali, economici o ecclesiastici.

L’Eterodossia, sinonimo di Eresia è diventato l’argomento quotidiano di coloro che rifiutano la linea imposta da qualsivoglia autorità. “La regola d’oro è che non esistono regole d’oro”. Tutto può essere contestato, in particolar modo ciò che non è di nostro gradimento e va contro i nostri interessi, il nostro Ego, negando agli altri quelle stesse contestazioni perché di possibile intralcio al buon esito del nostro programma individuale. Le regole sono dettate da un interesse esclusivo, sono intercambiabili a proprio comodo negando così qualsiasi condivisione, comprensione e compassione. Un tale comportamento non può che portare gli individui ad una ortodossia eretica peggiore di quella che generalmente è associata al clero.

La Chiesa senza dubbio ha commesso degli errori e ne commetterà ancora ma nonostante ciò, diffonde l’amore, la fratellanza, la condivisione, la passione, la comprensione, il perdono, l’empatia, la giustizia, il rispetto, valori e sentimenti fondanti della nostra umanità, continuamente disattesi ma che hanno una verità innegabile, nonostante poco praticate o accantonate.

La politica parla a se stessa, la società parla a se stessa e l’arte non da meno, parla a se stessa venendo meno a quei principi fondamentali legati all’informazione, alla comunicazione, al dialogo con gli altri. Monologhi sterili, inascoltati dagli interlocutori, incompresi da chi vorrebbe capire ma che nessuno spiega perché, oltre ad ammettere che sono personali, servono solo a dare una ridondanza alla nullità dei vocaboli accuratamente scelti per sbalordire ed inorgoglire il mezzo parlante.

Quindi è con il dialogo e non con dei sistematici attacchi che bisogna affrontare le incomprensioni, in modo da trovare un accordo equo ed atto a soddisfare le esigenze di coloro che disapprovano una qualsivoglia autorità o dogma.

Il male ed il bene, due parole oggi controverse, mal gestite, mal comprese e spesso male interpretate nonostante si possa ancora esercitare una scelta. Cosa è bene, cosa è male, termini una volta ben distinti oggi si mescolano, si ingarbugliano, si confondono lasciando decidere spesso al caso o alle esigenze, tanto da non riuscire più a distinguerli.

Un’autorità impostasi ed al servizio di se stessa, esercita come pratica di difesa la confusione poiché in essa si insidia il controllo, facile ed efficace, delle masse disorientate.

Svuotarsi dell’umanità, la sola condizione spirituale che ci accomuna tutti, per riempirci di effimero e del superfluo, è senza dubbio un atto vile che tradisce i nostri stessi valori universali, è rinnegare se stessi e gli altri ma soprattutto è rinnegare la vita che è un dono e in quanto tale, va vissuta, nel rispetto altrui.

“La regola d’oro è che non esistono regole d’oro” e pertanto, esiste una regola d’oro, condivisa dalla maggior parte delle religioni monoteiste e non.

La regola d’oro è la regola che accomuna tutte le religioni del mondo, che è alla base di una buona coscienza e che indica la strada verso il bene. La regola d’oro è anche la regola dell’amore: desiderare che le cose belle e buone che vogliamo per noi vadano anche agli altri ed allo stesso modo, nel non volere che agli altri capitino i mali che temiamo per noi stessi.

La regola d’oro, questa meravigliosa regola dell’amore, richiede di conservare questo stato d’animo non soltanto verso i nostri amici e familiari, ma nei confronti di tutti, senza alcuna distinzione.

Questa legge viene definita “la regola d’oro” perché è una legge universale e senza tempo, che non cambia e non cambierà mai con le mode o con l’evolversi dell’umanità.

  • “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.” (Vangelo di Matteo 7, 12)
  • “Nessuno di voi è credente se non desidera per il fratello ciò che desidera per sé stesso.” (13° delle 40 hadith di Nawawi)
  • “Non fare al prossimo ciò che non vorresti fosse fatto a te. Questa è tutta la Toràh, il resto è commento.” (Talmùd B. Shabbat 31a)”.

L’Eterodossia, non è stata una scelta voluta, direi che essa ci abbia scelto e dopo vari ripensamenti, abbiamo deciso di intraprendere questa avventura straordinaria che è l’umanesimo. Sicuramente, non è un terreno facile anzi, è seminato di ostacoli, trappole ideologiche che metteranno a dura prova il nostro pensiero, la nostra libertà di espressione, il nostro operato, la nostra volontà di voler vedere chiaro in una situazione certamente ingarbugliata e nevrotica dove l’uomo ha quasi perso il contatto con se stesso e quindi con gli altri ma anche con la realtà che lo circonda, con il mondo intero ed il suo posizionarsi rispetto all’universo. Falsi profeti e ciarlatani allo sbaraglio, affiliati ai clan politici, a loro volta, prezzolati dal potere economico, non hanno fatto altro che rendere questa situazione ancora più confusa e incomprensibile. Il loro fine ultimo è il raggiungimento dell’Eden dei bisogni, avere anziché essere. Promesse insidiose e gretto umanesimo condiscendente ha invaso il pensiero del male, con la sua bocca affamata di presunzione, la lingua incartata nel dizionario e gli occhi spenti per infliggere pene sotto forma di benessere.

La mostra, sarà arricchita da performances, installazioni, pittura, video, letture e musica.

Artisti internazionali del Manifesto Brut insieme ad amici colgono questa occasione per una sana collaborazione da vivere con tutti coloro che interverranno. Sarà un dialogo aperto a tutti dove spero ci si sentirà liberi di condividere le proprie opinioni, passare un po’ di tempo insieme e apprezzare il contatto umano che per ora sembra quasi sia divenuto un tabù.

Il giorno 03 giugno alle ore 18.30 ci sarà una conferenza nel convento di San Francesco sull’Eterodossia che precederà l’inaugurazione della mostra.

Per qualunque informazione, potete telefonare al numero di cell. +393317308878 o scrivere a: info@rinotelaro.org

Rino telaro per il Manifesto Brut

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