Biennale di Venezia

A TEMPORALITY – MONGOLIA PAVILION AT THE 58TH INTERNATIONAL ART EXHIBITION

A TEMPORALITY
Mongolia Pavilion
at the 58th International Art Exhibition of La Biennale di Venezia

A unique cross-disciplinary project entitled A Temporality marks the third appearance of Mongolia at the International Art Exhibition of La Biennale di Venezia, showcasing the sculptural installations of Los Angeles based artist Jantsankhorol Erdenebayar (Jantsa) and an interactive sound performance by Mongolian traditional throat singers, accompanied by renowned German artist Carsten Nicolai, aka Alva Noto. The exhibition is curated by Gantuya Badamgarav, Mongolian art patron, who commissioned and organized the first and second Mongolia participations at the Biennale Arte 2015 and Biennale Arte 2017.

Mongolian ancestors have tracing back over 3 millennia maintained a nomadic lifestyle where developments and the accrual of tangible creations, such as literature and art, were impeded due to the constant need for movement. Because of this limited context, oral traditions emerged and evolved as a principal means of expression and passed down through generations. With the progression of time, techniques of oral expressions acquired unique and complex forms, which are now registered as intangible cultural heritage of humanity by UNESCO.

Originally, Mongolians practiced throat singing as a means of communicating with their inner selves, surroundings and animals. Sounds differed depending on the environment and evolved minds, bodies and spirits of the people emitting them. Nowadays, an interaction between human- beings and nature is severely attenuated. Instead, man-made environments have been superimposed over centuries of natural relationships, resulting in concrete blocks, glass, panels, and asphalts, becoming the focal points of interaction. Bearing in mind this alteration and the earlier works of the artist Jansta, which have focused on the transformations and adjustments of living and non-living things, the curator Gantuya commissioned an artist to create sculptural installations to complement the brick-walled, interconnected cramped rooms of the old Venetian house. In addition, she invited renowned German artist Carsten Nicolai aka Alva Noto to join the project and perform together with Mongolian throat singers to transform and translate the ancient mediums of oral expressions into a contemporary art form by interacting with the space created by Jantsa.

Born into a family of artists, Jantsa holds bachelor’s degree from Hunter College, New York and is currently completing the MFA Program at the University of California, Los Angeles, CA. Greatly aware of his roots, Jantsa has always been intrigued by Mongolian tales, riddles, and proverbs and the intellectual communicative mindsets that have been constructed by his predecessors. He investigates the transformations of socially constructed taboos, rituals, superstitions and habits, and creates dialogue between the past and present. By juxtaposing contemporary works with the spirit of the old Venetian house, the sculptural installations of Jantsa will offer viewers moments of fleeting forgetfulness and reminiscence, where artists can interact with the space and objects, and

perform by emitting abstract sounds using traditional throat singing techniques and electronic music. The sounds will be installed in the exhibition space throughout the International Art Exhibition of La Biennale di Venezia period.

A Temporality aims to impose an ephemerality of moments within our perceptions. A paradoxical mixture of forms, materials and sounds mean to question socially constructed mindsets, and investigate different forms of resistance.

Exhibitors: Jantsankhorol Erdenebayar, with the participation of Mongolian throat singers N.Ashit, Kh.Damdin, A.Undarmaa, D.Davaasuren and guest artist Carsten Nicolai, aka Alva Noto

Commissioner: The Ministry of Education, Culture and Sports of Mongolia Curator: Gantuya Badamgarav and Co-curator: Carsten Nicolai aka Alva Noto

Organizers: Mongolian Contemporary Art Support Association in partnership with the Ministry of Education, Culture and Sport of Mongolia

Supporters: The Ministry of Foreign Affairs, International Coproduction Fund of the Goethe- Institut, MIAT Mongolian Airlines, Swiss Agency for Development and Cooperation, ifa – Institut für Auslandsbeziehungen, Art Space 976 Ulaanbaatar, Alaqai LLC, Galerie EIGEN + ART Leipzig/ Berlin, Pace Gallery.

Pre-opening preview: 10.00-18.00, May 8-10, 2019
Official opening: 17.00-18.00, May 8, 2019

Performances: Interactive sound performance by Mongolian throat singers, accompanied by guest artist Carsten Nicolai aka Alva Noto – at 18.00 on Wednesday, May 8 and Thursday, May 9 at Mongolia Pavilion and at 20.00 on Friday, May 10 at Palazzo Grassi Auditorium of the Teatrino.

Opening timetable: 10 am to 6 pm, from May 11 to November 24 2019 (closed on Mondays, except May 13th, September 2nd and November 18th 2019)

Address: Bruchium Fermentum, Calle del Forno, Castello 2093-2090 (150 meters from main entrance of the Arsenale, in direction to Campiello Tana and Fondamenta della Tana)

Contacts: info@mcasa-mongolia.com; media@mongolia-pavilion-venice-biennale.com
+39 3289243207 (Italy); +976 99051127; 976 94051127 (Mongolia) mongolia-pavilion-venice-biennale.com; mcasa-mongolia.com
FB: Mongolia Pavilion – La Biennale di Venezia; Mongolian Contemporary Art Support Association

Jantsankhorol Erdenebayar_Distance of Deepness 2

A TEMPORALITY
Padiglione della Mongolia
alla 58. Esposizione d’Arte Internazionale – La Biennale di Venezia

Un progetto interdisciplinare unico dal titolo A Temporality segna la terza partecipazione della Mongolia all’Esposizione d’Arte Internazionale – La Biennale di Venezia, in mostra le installazioni scultoree dell’artista Jantsankhorol Erdenebayar (Jantsa) di Los Angeles e una performance sonora interattiva di canti di gola tradizionali mongoli, accompagnati dal famoso artista tedesco Carsten Nicolai, alias Alva Noto. La mostra è curata da Gantuya Badamgarav, mecenate Mongola, che ha commissionato e organizzato la prima e la seconda partecipazione della Mongolia alla Biennale Arte 2015 e alla Biennale Arte 2017.

Gli antenati dei Mongoli risalgono a più di 3 millenni fa, hanno sempre mantenuto uno stile di vita nomade in cui lo sviluppo e l’accumulo di creazioni tangibili, come la letteratura e l’arte, sono stati limitati dallo stile di vita pastorale, che richiedeva un costante movimento. A causa di questo limitato contesto, le tradizioni orali sono emerse e si sono evolute come principale mezzo di espressione e sono state tramandate attraverso le generazioni. Con lo scorrere del tempo, le tecniche di espressione orale hanno acquisito forme uniche e complesse, che sono ora riconosciute dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. In origine, i mongoli praticavano il canto di gola come mezzo per comunicare con i loro sé interiori, l’ambiente intorno e il mondo animale. I suoni differivano a seconda dell’ambiente e delle menti più o meno evolute, dei corpi e gli spiriti delle persone che li emettevano. Al giorno d’oggi, l’interazione tra esseri umani e natura è drasticamente attenuata e al contrario gli ambienti creati dall’uomo si sono sovrapposti a secoli di relazioni naturali, con il risultato che blocchi di cemento, vetri, pannelli e asfalti diventano i punti focali dell’interazione.

Tenendo presente questa alterazione e le opere precedenti dell’artista Jansta, che si sono concentrate sulle trasformazioni e gli aggiustamenti tra esseri viventi e non viventi, il curatore Gantuya ha commissionato all’artista la creazione di installazioni scultoree che dialoghino con le stanze anguste e interconnesse con pareti in mattoni della vecchia casa veneziana. Inoltre, ha invitato il famoso artista tedesco Carsten Nicolai, alias Noto, ad unirsi al progetto ed esibirsi insieme ai cantanti mongoli per trasformare e tradurre gli antichi strumenti delle espressioni orali in una forma d’arte contemporanea interagendo con lo spazio creato da Jantsa.

Nato in una famiglia di artisti, Jantsa ha conseguito la laurea presso l’Hunter College di New York e sta attualmente completando il programma MFA presso l’University of California, a Los Angeles, California. Profondamente consapevole delle sue radici, Jantsa è sempre stato affascinato dai racconti mongoli, dagli indovinelli, dai proverbi e dalle strutture mentali intellettuali e comunicative che sono state costruite dai suoi predecessori. Indaga le trasformazioni dei tabù, dei rituali, delle superstizioni e delle abitudini socialmente costruite e crea un dialogo tra passato e presente. Giustapponendo le opere contemporanee con lo spirito della vecchia casa veneziana, le installazioni scultoree di Jantsa offriranno agli spettatori momenti di fugace oblio e reminiscenza, in cui gli artisti potranno interagire con lo spazio e gli oggetti, ed creare performance emettendo suoni astratti usando tecniche tradizionali di canto di gola e musica elettronica. I suoni saranno installati nello spazio espositivo durante l’Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia.

A Temporality si propone di imporre l’idea dell’effimero all’interno delle nostre percezioni. Una miscela paradossale di forme, materiali e suoni significa mettere in discussione le mentalità socialmente costruite e indagare diverse forme di resistenza.

Artisti: Jantsankhorol Erdenebayar, con la partecipazione dei cantanti di gola Mongoli Ashit Nergui, Damdin Khadkhuu, Undarmaa Altangerel e Davaasuren Damjin e con gli artisti ospiti Carsten Nicolai, aka Alva Noto

Committente: Il Ministero Mongolo dell’Educazione, della Cultura e dello Sport Curatore: Gantuya Badamgarav, Co-curatore: Carsten Nicolai aka Alva Noto

Organizzatori: L’Associazione di Supporto d’Arte Contemporanea di Mongolia, il partnership con il Ministero dell’Istruzione, Cultura e Sport di Mongolia

Sostenitori: Ministero degli Affari Esteri, dal Fondo di Coproduzione Internazionale del Goethe- Institut, MIAT Mongolian Airlines, Agenzia Svizzera per lo Sviluppo e la Cooperazione, ifa – Institut für Auslandsbeziehungen, Germania, Art Space 976+ Ulaanbaatar, Alaqai LLC, Galerie EIGEN + ART Leipzig/Berlin, Pace Gallery


Pre-apertura: 10.00-18.00, 8-10 Maggio, 2019
Apertura Ufficiale: 17.00-18.00, 8 Maggio, 2019

Performances: Performances sonore interattive di Carsten Nicolai aka Alva Noto e di cantanti di gola tradizionali Mongoli alle 18.00 di Mercoledì 8 Maggio e Giovedì 9 Maggio 2019 presso il Padiglione della Mongolia, e alle 20.00 di Venerdì 10 Maggio 2019 all’Teatrino di Palazzo Grassi.

Orari: dalle 10.00 alle 18.00, dall’11 Maggio al 24 Novembre 2019 (chiuso il lunedì, eccetto il 13 Maggio, 2 Settembre e il 18 Novembre 2019)

Indirizzo: Bruchium Fermentum, Calle del Forno, Castello 2093-2090 (150 metri dall’entrata principale dell’Arsenale, in direzione Campiello Tana e Fondamenta della Tana)

Contatto: info@mcasa-mongolia.com; media@mongolia-pavilion-venice-biennale.com
+39 3518239398 (Italy); +976 99051127; 976 94051127 (Mongolia) mongolia-pavilion-venice-biennale.com; mcasa-mongolia.com
FB: Mongolia Pavilion – La Biennale di Venezia; Mongolian Contemporary Art Support Association

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