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HELMUT NEWTON – PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI – ROME

Immagine 1 Helmut Newton Ecco vengono II dalla serie Big Nudes Paris 1981 © Helmut Newton Estate
Immagine 1 – Helmut Newton – Ecco vengono II – dalla serie Big Nudes – Paris 1981 © Helmut Newton Estate

HELMUT NEWTON A ROMA
HELMUT NEWTON
White Women, Sleepless Nights, Big Nudes
6 marzo – 21 luglio 2013
Palazzo delle Esposizioni

There is no doubt that Helmut Newton is one of the foremost photographers of the 20th century; his inimitable fashion and nude photographs and portraits continue to be shown to this day. His first photography book, White Women, was published when Newton was already 56 years old, in 1976, in several editions and languages. The now legendary book received the Kodak Photobook Awards shortly thereafter and has enjoyed numerous reprints ever since. Whit White Women Newton made a particolar impact by paving the way for the visual eroticization of fashion; this culminated in 1980/10981 with his famous series Big Nudes and Naked and Dressed. …/…
For Helmut Newton, fashion often seems to be an excuse to realize something different and very individual …/…
With his third publication Big Nudes, Helmut Newton, had secured his seat atop the Mount Olympus of photography …/…

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180 immagini di uno dei fotografi più emblematici del XX secolo

Dopo il Museum of Fine Arts di Houston e il Museum für Fotografie di Berlino, il Palazzo delle Esposizioni di Roma accoglie dal 6 marzo al 21 luglio 2013, per la sua unica tappa italiana, la mostra White Women, Sleepless Nights, Big Nudes che presenta 180 immagini di Helmut Newton, uno dei fotografi più importanti del XX secolo.

Questo progetto, nato nel 2011 per impulso di June Newton, vedova del grande fotografo, raccoglie le immagini dei primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni 70, da cui deriva il titolo della mostra.

Nel  1976, Helmut Newton è un famosissimo fotografo di cinquantasei anni ma, malgrado la non più giovane età, non ha ancora dato alle stampe un libro monografico, così decide di curare White Women, oggi considerato un volume leggendario, che riceve subito dopo la sua pubblicazione il prestigioso Kodak Photobook Award.

Seguirono Sleepless Nights nel 1978 e, soprattutto, Big Nudes nel 1981 che rimangono tuttora gli unici volumi concepiti e curati da Helmut Newton e che la mostra romana riunisce esponendo 180 immagini  ristampate sotto la supervisione della moglie June.

Immagine 3 Helmut Newton  Autoritratto con la moglie e le modelle Vogue Studio, Paris 1981 © Helmut Newton Estate
Immagine 3 – Helmut Newton – Autoritratto con la moglie e le modelle – Vogue Studio, Paris 1981 © Helmut Newton Estate

In White Women Newton porta il nudo all’interno del mondo della moda, ottenendo immagini così sorprendenti e provocanti che rivoluzionano lo stesso concetto di fotografia di moda e diventano  testimonianza della trasformazione del ruolo della donna nella società occidentale.

Anche Sleepless Nights, uscito due anni dopo, è incentrato sulle donne, sui loro corpi, sugli abiti ma, conduce a una visione che trasforma le immagini da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage da scena del crimine. È un volume a carattere più retrospettivo che raccoglie in un’unica pubblicazione i lavori realizzati da Newton per diversi magazine (Vogue, tra tutti) ed è quello che definisce il suo stile rendendolo  un’icona della fashion photography.

Le sue modelle vengono ritratte sistematicamente fuori dallo studio, in strada, spesso in atteggiamenti sensuali, a suggerire un uso della fotografia di moda come puro pretesto per realizzare qualcosa di totalmente differente e molto personale.

È con la pubblicazione di Big Nudes avvenuta nel 1981 che raggiunge il ruolo di protagonista nella fotografia del secondo Novecento. Qui inaugura una nuova dimensione, quella delle gigantografie che entrano nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.

Il percorso espositivo permetterà al visitatore di conoscere una storia diversa e più segreta rispetto a quella più diffusa. Se infatti l’opera di Newton è sempre stata ampiamente pubblicata, e con grande successo, sulle più importanti riviste di moda, non necessariamente la selezione degli scatti, compiuta dalle redazioni, esprimeva in modo compiuto anche il pensiero dell’artista che le aveva realizzate.

Nelle immagini di questa mostra, invece, è il fotografo stesso che definisce com’è e qual è la storia che vuole raccontare al suo pubblico. Infatti, l’occhio di Newton ha la capacità di scandagliare una realtà che, dietro alla suprema eleganza delle immagini, consente di intravedere un’ambiguità di fondo di cui erotismo e morte non sono che due aspetti della stessa ricerca di verità che si estende al di là di ogni convenzione. Nel selezionare le fotografie per i libri di cui lui stesso è l’editore, Newton mette in sequenza, l’uno accanto all’altro, gli scatti realizzati per altre committenze con quelli realizzati liberamente per se stesso, costruendo una narrazione in cui la ricerca dello stile, la scoperta del gesto elegante sottendono l’esistenza di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore stesso interpretare.

Molte di queste immagini sono particolarmente significative da questo punto di vista: il ritratto di Andy Warhol colto nella stessa posizione di una statua della Madonna fotografata in una chiesa toscana, Nastassia Kinsky che abbraccia una bambola dalle sembianze di Marlene Dietrich, o la fotografia della donna al cimitero del Père Lachaise di Parigi, o ancora, la sequenza delle donne imprigionate da protesi che, rimediando a un danno fisico, non sono tanto dissimili, in verità, dal make-up che corregge un difetto estetico.

La mostra è promossa da Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, da Azienda Speciale Palaexpo, dalla Helmut Newton Foundation, in coproduzione con Civita e in collaborazione con GAMM Giunti.

Immagine 5 Helmut Newton  Rue Aubriot, French Vogue dalla serie White Women Paris 1975 © Helmut Newton Estate
Immagine 5 – Helmut Newton – Rue Aubriot, French Vogue – dalla serie White Women Paris 1975 © Helmut Newton Estate


Scheda informativa

HELMUT NEWTON
White Women, Sleepless Nights, Big Nudes
6 marzo – 21 luglio 2013
Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194 – 00184 Roma

La mostra è promossa da
Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico
Azienda Speciale Palaexpo
Helmut Newton Foundation

In coproduzione con
Civita

In collaborazione con
GAMM Giunti

Ideata da
Helmut Newton Foundation, Berlin

Curatore: Dr. Mathias Harder

Informazioni e prenotazioni
singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 0639967500;
www.palazzoesposizioni.it

Orari
domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00;
venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso


Uffici Stampa

Azienda Speciale Palaexpo
Piergiorgio Paris – tel. +39 06 48941206; e-mail p.paris@palaexpo.it
Segreteria: Dario Santarsiero – tel. +39 0648941205; d.santarsiero@palaexpo.it
Camilla Tomasino – tel. +39 06 48941208; e-mail: c.tomasino@palaexpo.it

Ufficio Stampa Radio e Tv
Nicoletta Ciardullo – cell. +39 345 0905622; e-mail: n.ciardullo@gmail.com

Civita
Barbara Izzo, Arianna Diana
Tel. 06 692050220-258, Cell 348-8535647
izzo@civita.it; www.civita.it

Marta Paini – CLP Relazioni Pubbliche
Tel. +39 02 36755700
p
ress2@clponline.it

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Helmut Newton

Biografia

1920: Nasce a Berlino col nome di Helmut Neustädter; vive nel quartiere di Schöneberg.

1930-1934: frequenta il Realgymnasium “Heinrich von Treitschke” di Schöneberg.

1934-1938: risiede nel quartiere berlinese di Halensee

1934-1935: frequenta la scuola americana di Schöneberg. Dopo il cambio di residenza si iscrive alla scuola superiore di Grunewald.

1936-1938: apprendistato a Charlottenburg presso Yva (Else Simon, nata Neuländer), fotografa specializzata in ritratti, moda, nudi artistici.

1938: Parte dalla stazione ferroviaria Zoo di Berlino alla volta di Trieste portando con sé due macchine fotografiche. Trova lavoro presso il “Singapore Straits Times” di Singapore.

1940: Arriva in Australia e per cinque anni presta servizio nell’esercito. Nel 1946 diventa cittadino australiano.

1947: Incontra l’attrice June Brunell che posa per lui come modella. Si sposeranno l’anno seguente.

1956: Newton viaggia a lungo attraverso l’Europa. A Londra firma un contratto di un anno con “British Vogue”, che rescinderà dopo 11 mesi. In seguito è a Parigi e quindi a Melbourne dove chiude un contratto con “Vogue Australia”.

1961: Torna a Parigi e si trasferisce in un appartamento in Rue Aubriot, nel Marais. Viene assunto a tempo pieno da “Vogue Paris”; occasionalmente lavora come fotografo editoriale per “British Vogue” e “Queen”.

1964-1966: Fotografo editoriale per la rivista francese “Elle”.

1964: Acquista una piccola casa con un vigneto a Ramatuelle, vicino a St. Tropez; qui Helmut e June trascorreranno le vacanze.

1966: Rinnova il contratto con “Vogue Paris” ora diretta da Francine Crescent.

1970: June Newton (alias Alice Springs) inizia la sua carriera di fotografa: quando il marito è malato realizza un servizio pubblicitario per una marca di sigarette.

1971: a New York Helmut Newton è colpito da un attacco di cuore. Convalescenza presso il Lennox Hill Hospital di New York.

1975: Prime mostre di Newton all’apice del successo commerciale: prima personale alla Galerie Nikon di Parigi.

1976: Pubblicazione del primo volume di fotografie: White Women.

1981: Helmut e June si trasferiscono a Monaco; trascorreranno i mesi invernali a Los Angeles.

1990: Gli viene assegnato il “Grand prix national de la photographie”.

1992: a Monaco viene nominato “Officier des Arts, Lettres et Sciences” e gli viene consegnata la Das Grosse Verdienstkreuz [Gran croce al merito] della Repubblica Federale di Germania.

1996: “Commandeur de l’Ordre des Arts et Lettres” da parte del Ministero della Cultura francese.

2000: In occasione del suo ottantesimo compleanno, la Neue Nationalgalerie di Berlino organizza un’imponente retrospettiva a lui dedicata. L’esposizione itinerante toccherà numerose città tra cui Londra, New York, Tokyo, Mosca e Praga.

2003: Accordo ufficiale con la Stiftung Preußischer Kulturbesitz  (Fondazione del patrimonio culturale prussiano) per l’istituzione a Berlino della Helmut Newton Foundation.

2004: Helmut Newton muore a Los Angeles. Poco dopo la sua scomparsa viene inaugurata la Helmut Newton Foundation.

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