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“IMMAGINARIA”, UN VIAGGIO STIMOLANTE DALL’ARTE DEL DOPO-GUERRA VERSO IL FUTURO

Immaginaria. Logiche d’arte in Italia dal 1949
a cura di Bruno Corà
20 dicembre 2019 – 1° marzo 2020
Palazzo Montani Leoni, Terni
Mostra promossa e finanziata da Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni

Immaginaria. Logiche d’arte in Italia dal 1949”, a cura di Bruno Corà, nella sede di palazzo Montani Leoni a Terni, riflette sulle logiche artistiche più significative manifestatesi in Italia negli anni della ricostruzione dal secondo conflitto mondiale, fino alla prima parte del XXI secolo con l’era postmoderna informatica e l’inizio della globalizzazione.

Nel percorso espositivo di oltre 60 opere di indubbia qualità, provenienti da Fondazioni, Archivi, collezioni da tutt’Italia, si evidenziano i mutamenti artistici scaturiti dalle profonde trasformazioni storiche, politiche, economiche del nostro Paese nel corso di oltre mezzo secolo. 

La successione delle opere in mostra di artisti determinanti della cultura visiva in Italia rispecchia le logiche seguenti:

  • Primordio’ Corrado Cagli Gea, carta che allude alla divinità della terra con elemento tellurico (1968), Mirko Totem (1961) scultura totemica nella quale si evidenzia il rapporto arcaico con la divinità, Giuseppe Capogrossi Superficie 028 (1949), Ic 1(950);

    Giuseppe Capogrossi, Superficie 028 (1949)
  • Origine’ e ‘Materico’ Alberto Burri Combustione (1961) e il Rosso Plastica (1962), Ettore Colla Piccola cattedrale (1966) recupero di una sorta di grata per terra tagliata e montata come un totem, Edgardo Mannucci Idea n. 20 (1978);

    Alberto Burri: Combustione (1961) acrilico, carta, cartoncino, vinavil, stoffa, combustione su tela cm 34 x 51
  • Spazialità’ Lucio Fontana Concetti spaziali (1958) (1965);
  • Informale’ gestualità di Afro Basaldella Paesaggio obbligato (1959), la Comare (1959) di Emilio Vedova Tutte le crocifissioni del mondo (1953), Tancredi Parmeggiani Composizione (1957), Leoncillo Vento rosso, (1958) terracotta con ossidi parzialmente smaltati;

    Afro, Passaggio obbligato (1959), tecnica mista su tela, cm 56 x 117
  • Realismo’ Renato Guttuso Natura morta (1961);
  • NaturalisticoEnnio Morlotti Imbersago-paesaggio lombardo (1956);
  • Formale del gruppo Forma 1 Carla Accardi Oro arancio (1967), Piero Dorazio Molti anni a Old Bramtonroad (1954), Pietro Consagra ‘Plastico in bronzo’ (1952), Giulio Turcato, Antonio Sanfilippo;
  • Semiotico’ e ‘Cinetico’ ‘Protoncenttuale’  lavori tridimensionali di Enrico Castellani Struttura n. 2 (1972), di Agostino Bonalumi Blu (1979), opera spazio-luce monocromo di forme geometriche di Francesco Lo Savio, Piero Manzoni Achrome (1958-59), Gianni Colombo Spazio elastico (1967), Dadamaino Volume a moduli sfasati (1960);
  • Scientifica, Sistemica Mario Nigro, Fernando Melani Scultura elastica Spirale (1959) fusione in bronzo a cera persa di opera elastica, Gastone Novelli, e Nuvolo (Giorgio Ascani) Senza titolo Genesi 251 (1992) lavoro straordinario realizzato con una speciale tecnica serigrafica.

    Fernando Melani, Scultura elastica (Spirale) n. FM 1587 (1959) bronzo fusione a cera persa: 50x50x25 cm
  • Poverismo’ i materiali eterogenei utilizzati provenivano dal contesto urbano, familiare, quotidiano.
    Mario Merz Senza titolo (1981), olio su tela con inserimento di un neon come elemento dinamico catalizzatore della tela che entra come pensiero nell’opera; non ha avuto nessun problema a far vedere i fili perché lui non voleva ottenere un’opera estetica, ma suggerire un altro tipo di  emotività, Jannis Kounellis Senza titolo, cm 100×100 di carbone (1967), proveniente dall’archivio Kounellis di Roma, dove l’artista si è staccato dalla rappresentazione bi-frontale per entrare nello spazio dando una nuova forma, Luciano Fabro Ruota (1964-2001) in acciaio inox, ha registrato il peso mettendo un cerchio in bilico su un elemento che flette, Pino Pascali Trofeo bianco (1966) ha evocato un animale preistorico, Matteo Boetti Ricamo su tessuto (1988), Hidetoshi Nagasawa Visione di Ezechiele (1990), la cui poetica ha collegato Oriente a Occidente;

    particolare opera di Mario Merz, Senza titolo, (1981) olio su tela, neon, cm 287 x 156
  • Ideologica, Sociale Bepi Romagnoli Racconto (1964), Giangiacomo Spadari Per un potere operaio (1967) e Enrico Baj sembrano sintonizzarsi a distanza con la pittura di Franco Angeli Senza titolo (anni ’60), Mimmo Rotella Il cavaliere rosso decollage su tela (1963);

    Giangiacomo Spadari, Per un potere operaio (1967) acrilico su tela, cm 110×130
  • Costruttivo’ e ‘Decostruttivo’ Gianfranco Pardi Architettura (1974) una pittura che va verso l’architettura, Giuseppe Uncini Cementoarmato (1961), Nicola Carrino Decostruttivo (2005) in acciaio inox molato;
  • Sensibile’, ‘Monocroma’, ‘Musicale’, ‘Identitaria’ ‘Concettuale’ Ettore Sordini Passeggiata (1958), il quale con una punta di matita su un foglio o su una tela accennava dei segni armoniosi e delle proiezioni libere e poetiche, Antonio Calderara Attrazione quadrata in quadrati (1967-68), Pittura (1970) che ha usato un’attitudine monocromatica utilizzando uno o due colori, assolutamente legati a strutture geometriche, Vincenzo Agnetti, Assioma (1972) una lastra di bachelite sulla quale è incisa una frase, una scrittura su cui muove un pensiero, Giuseppe Chiari Senza titolo (1962) con tracce di colori su spartiti, invita tutti a liberarsi, a sdrammatizzare il rapporto con la musica;
  • fino all’’Utopico-extratemporale’ Gino De Dominicis olio su tavola S.T. anni (’80), artista che ha riflettuto sull’immortalità del corpo, un’utopia che forse potrebbe diventare possibile in futuro.

La generosa offerta espositiva di “Immaginaria” in Umbria, nella provincia di Terni, genera interesse, approfondimenti, favorisce lo sviluppo dei giovani, del pubblico della comunità locale e soprattutto stimola artisti o studiosi nel delineare parametri artistici futuri, tecnologici e scientifici diversi da quelli appartenuti a grandi artisti non più viventi, anche se le loro opere rimarranno per sempre riferimenti basilari e ineguagliabili.

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